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Aumenta la tua autorevolezza come medico!

Oggi parliamo dell’autorevolezza per un medico: da una grande conoscenza derivano grandi responsabilità.

« L’insegnante si qualifica per conoscere il mondo e per essere in grado di istruire altri in proposito, mentre è autorevole in quanto, di quel mondo, si assume la responsabilità. Di fronte al fanciullo è una sorta di rappresentante di tutti i cittadini adulti della terra, che indica i particolari dicendo: ecco il nostro mondo. » Hannah Arendt


Cosa c’entrano gli insegnanti con i medici? La Arendt parla di una responsabilità e un impegno che non appartengono solo agli insegnanti, ma anche ai medici. Anche tu dovresti essere in grado di dimostrare sempre ai tuoi pazienti la conoscenza di un mondo, quello medico, da cui dipende un bene così prezioso come
la salute fisica e psichica.

Ma, assumendoti la responsabilità di un bene così prezioso di fronte al fanciullo-paziente, che non sa e non può sapere cosa è meglio per lui, ti esponi anche alle critiche, alle opinioni non supportate dai fatti, ai giudizi negativi.

Cosa significa fare il medico oggi?

Fare il medico è un lavoro sempre più difficile, inutile negarlo. Ormai significa anche avere il pieno controllo della propria immagine non solo offline, ma anche online. Perché anche se non hai un sito internet o non sei presente sui social network, online si parla di te. Eccome!

Vuoi rimanere all’oscuro di quello che i pazienti dicono o permettere la diffusione di notizie false (le famose Fake news)?

Per controllare la tua immagine ed essere il protagonista della tua comunicazione, hai solo due modi:

1. Affidarti a chi conosce alla perfezione le esigenze comunicative dei medici, come noi di Marketing Medico, e creare “a quattro mani” la tua strategia di marketing sanitario.

2. Studiare e creare la tua strategia di marketing sanitario.

Come vedi, in un modo o nell’altro, la strategia di marketing sanitario è una costante!

Ti sarai accorto anche tu che in molti casi i pazienti arrivano nel tuo studio fin troppo sicuri della propria autodiagnosi, vero? Ecco, in questi casi il rischio che la persona non ti ascolti è molto, molto alto.

Perché accade questo? perché in questi casi i tuoi pazienti si sono già costruiti la loro verità. E no, purtroppo questo non è il mio punto di vista!

I dati parlano da soli!

Secondo una ricerca di McCann Health, che ha intervistato oltre duemila dottori, la figura del medico sta subendo un attacco da più fronti, che ne mette in pericolo l’autorevolezza e allontana tanti giovani da questa professione.

Basti pensare che il 64% degli intervistati soffre d’insonnia, il 37% teme azioni legali da parte del paziente o della sua famiglia, il 28% si sente accerchiato dalla burocrazia (e noi italiani ne sappiamo qualcosa!).

Se poi pensano al rapporto con il web, i medici ne riconoscono l’importanza perché sono convinti che renda il paziente più consapevole del proprio stato di salute (il 70% degli intervistati la pensa così), ma sanno bene che questa consapevolezza può sfociare, come dicevamo, in autodiagnosi sbagliate e ipocondria.

Quante volte la tua autorevolezza di medico è stata messa in discussione? Come puoi dimostrare ai tuoi pazienti di essere una figura autorevole, contro la deriva delle opinioni incontrollate?

Lo vedremo insieme in questo articolo, e dopo averlo letto fino in fondo sarai in grado di comunicare ai tuoi lettori informazioni che nessuno metterà più in discussione.

L’autorevolezza in ambito medico che conta davvero.

Prima di tutto, mettiamo in chiaro una cosa: quando parlo di autorevolezza non mi riferisco a quella faticosamente conquistata “sul campo”, con anni di studi, lauree, esperienze a fianco di luminari o viaggi di formazione all’estero.

Questo tipo di autorevolezza medica, che ti porti dietro ogni mattina, ogni volta che indossi il camice bianco e ti metti al lavoro, è una cosa, poi esiste un altro tipo di autorevolezza:
L’autorevolezza comunicativa, quella che percepiscono i tuoi potenziali pazienti quando leggono il tuo nome, quella che ti rimane stampata addosso ogni volta che scrivi qualcosa sul tuo sito internet o sulla tua pagina Facebook.

Nella migliore delle ipotesi, i due tipi di autorevolezza – quella medica e quella comunicativa – dovrebbero andare di pari passo, ma se non lo fanno, ecco che entra in gioco il marketing sanitario, che ti aiuta a farti percepire come autorevole e a farti scegliere dai tuoi pazienti ideali.

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Autorevolezza comunicativa come medico: i 5 consigli fondamentali per farti ascoltare!

Vediamo adesso alcuni consigli fondamentali per farti ascoltare quando i tuoi potenziali pazienti sono circondati da centinaia di tuoi colleghi e centri medici che ti fanno concorrenza:

1. I contenuti prima di tutto:
L’autorevolezza del tuo sito internet passa sempre dalla qualità delle informazioni che comunichi ai tuoi lettori. Parlavamo poco fa dell’autorevolezza del medico conquistata nel corso degli anni con la tua esperienza professionale: ogni volta che scrivi qualcosa sul tuo sito internet, pubblichi un post su Facebook, devi far emergere quel tipo di competenza, fornendo informazioni utili, aggiornate, accompagnate da foto o grafici (meglio video) e non dimenticarlo mai: corrette e senza errori grammaticali. Sembra una stupidaggine, ma ti assicuro che non lo è: cerca, per quanto possibile, di pubblicare articoli e post senza errori, perché alla gran parte del tuo pubblico magari non importerà niente, però ci sarà sempre qualcuno che li noterà e penserà, in modo superficiale: “Se questo non sa nemmeno scrivere, devo proprio mettere la mia salute nelle sue mani?”.

L’autorevolezza comunicativa si acquisisce (anche) con la creazione e la pubblicazione di contenuti formativi!

Ricorda sempre questa equazione:
Autore = Autorevole


2. Dai tutte le informazioni subito:
Nella pagina iniziale del tuo sito internet deve essere fin da subito chiaro chi sei, quale beneficio offri ai tuoi pazienti e non dimenticare mai di specificare l’Ordine professionale a cui sei iscritto, gli estremi della tua laurea o delle ulteriori certificazioni accademiche ottenute, e anche l’Università che le ha rilasciate. Specifica inoltre che ogni contenuto viene diffuso secondo le linee guida della legge sulla pubblicità sanitaria e ricordati di inserire anche il numero della Partita IVA.

Anche se molte persone non sanno valorizzare questi dati, saranno per te una sorta di “patente” che certifica al lettore la tua autorevolezza per parlare di quella specifica patologia.

Insomma, fai capire subito al potenziale paziente che arriva per la prima volta sul tuo sito internet che si trova di fronte ad una persona che cura ogni aspetto del proprio lavoro e soprattutto che ha il “titolo” per fare formazione in campo sanitario.

Se hai dei dubbi sulle informazioni necessarie secondo la legge, non rivolgerti mai a un’agenzia di marketing generica, che scopre per la prima volta insieme a te il marketing sanitario, ma contatta chi conosce perfettamente la lingua dei medici, e le sue regole.


3. Cita sempre la fonte:
Occorre che tu scriva esattamente da dove hai preso un dato o un’informazione. Ed è anche fondamentale che tu faccia sempre riferimento al sito internet, al collega, allo studio scientifico che citi.

Anche in questo caso, molti lettori potrebbero trovare superflue queste informazioni o scorrerle con gli occhi velocemente, ma troverai sempre chi apprezza la tua precisione e, in ogni caso, devi essere inappuntabile!

Quello che scrivi deve essere sempre inattaccabile, deve essere sempre a prova di “commentatore seriale” che vuole solo mettere in cattiva luce il tuo lavoro.


4. Hai tutte le pagine necessarie?
In un sito internet ben fatto non devono mai mancare le giuste CTA (Call to Action – Chiamate all’azione), cioè gli elementi fondamentali per invitare i tuoi potenziali pazienti a prendere il telefono per chiamarti, o meglio ancora scriverti, per richiedere maggiori informazioni.

Quando si parla di autorevolezza comunicativa per il medico, devi tenere ben presente la pagina “Chi sono”. La pagina “Chi sono” sarà sempre una delle più visitate del tuo sito internet: ogni lettore vuole, prima di tutto, sapere chi ha “di fronte”, dall’altra parte dello schermo.

Lì devi raccontare la tua storia (meglio ancora con un video di presentazione, dove sei tu a parlare!), per accorciare la distanza tra te e il paziente e per creare empatia; devi pubblicare almeno una tua foto (dove sorridi!) e dovresti anche far parlare i tuoi pazienti soddisfatti. Puoi farlo anche in una pagina a parte, dedicata alle recensioni/testimonianze: ciò che conta è che l’autorevolezza comunicativa si crea quando a parlare non sono solo le lauree e i riconoscimenti, ma anche persone in carne e ossa, che ti apprezzano e sanno quanto vali.

Ricorda sempre:
Non conta quello che tu dici di te stesso, conta quello che gli altri dicono di te!


5. Sii costante:
Un segreto per mostrare la propria autorevolezza comunicativa e quello di essere il più costante possibile nella creazione e condivisione di informazioni di valore. Se sarai costante, presente e aperto al dialogo, riuscirai a costruire un rapporto di fiducia con il tuo pubblico, che vedrà in te un punto di riferimento e si ricorderà dei tuoi consigli quando dovrà scegliere quale medico chiamare. Essere presenti costantemente significa anche prevenire più facilmente le recensioni negative e i pareri dei pazienti insoddisfatti. Con la calma e la forza dei tuoi argomenti potrai smontare ogni critica prima che danneggi la tua professionalità.

Una strategia per il tuo benessere!

Il rapporto medico-paziente è profondamente cambiato in questi anni, ma grazie a una strategia di marketing sanitario gestita da professionisti, che si focalizza sulla qualità dei contenuti, riuscirai a riprendere le redini di un ruolo fondamentale per il benessere di tutti, compreso il tuo.

A differenza dei medici intervistati di cui ho parlato, noi di Marketing Medico ti promettiamo che riuscirai a dormire la notte e a diminuire al minimo le preoccupazioni per azioni legali da parte dei pazienti.

E adesso, se vuoi prendere in mano le redini della tua comunicazione online, ecco il primo passo da fare:

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È molto più di un semplice gruppo: è la prima community di dottori che parla di comunicazione nel settore sanitario!

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Articolo a cura di: CARLO FINOCCHI
Sono un consulente di marketing ed aiuto i Medici a comunicare la loro professionalità e a farsi scegliere grazie al marketing specifico per il settore sanitario.
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Testimonianze mediche: il paziente si fida di te?

Quando si parla di testimonianze mediche la prima frase che mi viene in mente è:

« Se non vedo, non credo. »

Quante volte hai sentito o hai pronunciato questa frase? Decine, forse centinaia di volte. E l’hai sentita perché fidarsi è difficile, molto difficile. Passata l’ingenuità giovanile, tendiamo a diffidare delle parole altrui e a leggere sempre tra le righe, per capire se il nostro interlocutore nasconde un secondo fine.

Fidarsi di un estraneo è ancora più difficile. Se poi l’estraneo sei tu nei confronti di un nuovo paziente che ti affida la sua salute, ciò che ha di più importante, capirai che è una vera impresa rimuovere ogni possibile incertezza dalla sua mente.

In fin dei conti, se tu stesso dovessi farti visitare da un collega specialista in un altro settore, non nutriresti qualche lecito dubbio? Fa parte della natura umana, non c’è niente di strano. Forse sarebbe strano il contrario!

Torniamo a parlare del marketing sanitario e partiamo dal presupposto che, chi si avvicina al tuo sito internet o alla tua pagina Facebook senza conoscerti, lo fa perché deve risolvere un problema che lo affligge. Ma perché dovrebbe scegliere te, piuttosto che un tuo collega o piuttosto che non scegliere affatto? In fondo, per un estraneo, la tua parola vale quanto quella di un tuo collega. Né più, né meno!

Se poi inizi a parlare esclusivamente della tua esperienza, delle tue lauree, delle tue pubblicazioni, non vai a colmare pienamente ogni dubbio dei tuoi potenziali pazienti. L’unica vera domanda a cui il tuo pubblico vuole dare una risposta è: “Mi posso fidare?”, si perché vuole scacciare dalla mente quanto più possibile quella vocina che c’è dentro ognuno di noi e ci impedisce di agire. E tu devi rassicurarlo, soprattutto devi dimostrargli che la sua salute non è in pericolo. Non solo: devi anche fargli capire quali benefici otterrà con il tuo intervento.

È per questo che, partendo da una strategia di marketing sanitario studiata a tavolino, uno strumento fondamentale per conquistare la fiducia dei potenziali pazienti è quello delle testimonianze mediche: non costano niente e possono stravolgere la tua professione.


Il passaparola in ambito medico che fa davvero la differenza


Basta guardarsi intorno per capire che siamo in un momento storico in cui sembra che conti solo apparire, esserci in qualche modo. Chi si rivolge a un’agenzia di marketing, spinto da questa voglia di emergere a tutti i costi, spesso fa richieste vaghe: vuole aprire un sito internet, essere tra i primi risultati di ricerca di Google, superare i concorrenti con il numero di “Mi piace” su Facebook. Ma non è questo il nocciolo della questione!

Ciò che conta veramente è catturare l’interesse del tuo pubblico in target, cioè delle persone che hanno quello specifico problema che tu, medico, risolvi, e che risolvi meglio degli altri.

Infatti, puoi anche avere 10.000 “Mi piace” su Facebook, essere “celebre” quanto vuoi, ma è perfettamente inutile se tra queste 10.000 persone pochissimi sono realmente interessati ai tuoi servizi. Ricorda sempre che i “Mi piace” rientrano in quelle che vengono definite metriche di vanità, quello che conta davvero è il numero di pazienti che prenotano la prima visita con te, perché voglio te.

All’interno di una strategia di marketing sanitario che fa leva sul valore scientifico dei tuoi trattamenti e sul tuo Posizionamento, cioè sugli elementi che ti distinguono da tutti gli altri medici, le testimonianze mediche giocano un ruolo fondamentale. Grazie alle testimonianze potrai affermare, con parole altrui, la tua competenza e fare breccia nella mente dei potenziali pazienti.

Si perché come dico spesso durante le Consulenze Private:
« Non conta quello che dici di te, conta quello che gli altri dicono di te! »

Le testimonianze mediche si potrebbero definire come la versione online del passaparola. Non un passaparola che corre casualmente di bocca in bocca, ma una diffusione di informazioni di prima mano e, soprattutto, controllate da te. Anche le testimonianze, come ogni altro strumento, devono rientrare all’interno di una strategia di marketing sanitario che punta sui contenuti di valore ed è stata pianificata in ogni dettaglio da un’agenzia esclusivamente rivolta al marketing sanitario, proprio come Marketing Medico.

Le testimonianze mediche di un paziente sono niente, senza controllo.

Mentre col classico passaparola pre-era digitale, che purtroppo ancora oggi sembra essere l’unica arma di molti medici, non potevi avere nessun controllo sulle voci che circolavano sul tuo conto, adesso puoi indirizzarle tu, in prima persona, avendo sempre il polso della situazione.

È vero che la presenza online ti espone al rischio di giudizi negativi, ma in fondo, pensaci bene, anche se non avessi un sito internet o una pagina Facebook, i pazienti potrebbero parlare bene (o male) di te, e in quel caso continueresti a non avere nessun controllo. Invece, se sei tu a condividere il parere dei pazienti soddisfatti, non potrai che ricevere in cambio una grande mole di “pubblicità” gratuita, relegando in un angolino qualche inevitabile giudizio negativo.

Ma, attenzione: occorre che le testimonianze mediche che mostri siano credibili, vere, fornite da persone in carne e ossa e non da amici che si prestano a fare un favore. Una testimonianza che puzza di falso si riconosce subito, e, invece che portare vantaggi, ti mette in cattiva luce vanificando tutto il tuo lavoro.

È facile cadere nella tentazione di richiedere qualche video testimonianza ad amici e parenti, perché magari non hai tempo o voglia di chiedere un giudizio a un paziente, ma un sito internet che si regge su testimonianze mediche poco veritiere è come un piatto troppo salato, dal sapore non equilibrato. Chi lo prova avverte subito che c’è qualcosa che non va, che c’è qualcosa di stonato.

Ricorda, infine, che la tua immagine online deve rispecchiare fedelmente la tua individualità professionale. Niente trucchi da quattro soldi, insomma, nessun tentativo di indorare la pillola attraverso pareri falsi o palesemente “estorti”.

Ma perché le testimonianze mediche sono così importanti? Vediamolo insieme!

Il principio della “riprova sociale” di Robert Cialdini
Forse, se ti sei già rivolto a un’agenzia di marketing seria, il nome di Robert Cialdini non ti è nuovo. Qualcuno l’avrà tirato fuori come il coniglio dal cilindro, senza sapere bene di cosa stava parlando.

Lascia che ti spieghi perché è così importante che tu memorizzi una delle sue analisi più importanti, quella della “riprova sociale”. È uno dei cardini di qualsiasi strategia di marketing per i medici, uno dei punti di forza su cui mettiamo l’accento noi di Marketing Medico. Se le testimonianze mediche o i casi di successo funzionano così bene, è proprio grazie alla riprova sociale.

Ti consiglio di approfondire questo argomento leggendo il libro: Le Armi della Persuasione di Robert Cialdini ma, in soldoni, la riprova sociale avviene quando le persone si trovano di fronte a qualcosa che non conoscono e tendono a ripetere le azioni altrui, si uniformano a ciò che il resto della società ritiene giusto. Queste scelte avvengono in modo inconscio: facciamo qualcosa perché l’abbiamo visto fare da altre persone e riteniamo che, se ha portato benefici a loro, possa portarne anche a noi.

Nel caso specifico del settore medico, un potenziale paziente si sente affine a chi paziente lo è già stato e racconta la sua esperienza. Si immedesima e percepisce una intima vicinanza che gli permette di abbassare la guardia e vincere la diffidenza nei confronti di medico. Il principio della riprova sociale afferma anche che l’opinione di tante persone ha un peso maggiore di quella di poche persone, quindi, se possibile, è bene che tu raccolga molte testimonianze, per dare forza alle tue idee e ai tuoi servizi.

Adesso scendiamo più concretamente nel dettaglio e vediamo insieme come puoi ottenere testimonianze efficaci e presentarle in modo da attirare l’attenzione dei tuoi lettori.

I 4 + 1 segreti per ottenere testimonianze mediche veramente efficaci

Innanzitutto, pensa alle testimonianze mediche come prove. Sì, perché tutto quello che affermi sulla tua professione deve essere supportato da prove. Devi raccogliere quanti più giudizi positivi possibile, per dare concretezza alla tua realtà, al tuo sistema di credenze, alla tua strategia di marketing sanitario. I dati scientifici dei tuoi trattamenti, per quanto granitici, spesso non bastano a distruggere il muro di diffidenza del tuo paziente.

Quando decidi di inserire delle testimonianze, per esempio sul tuo sito internet, tieni a mente questi importanti suggerimenti:

1. Chiedi una testimonianza quando la soddisfazione del paziente è massima, cioè poco dopo che hai risolto la sua specifica problematica. Non lasciar passare molto tempo e ricorda che la richiesta deve venire direttamente da te. Cerca di non delegare a nessuno questo compito!


2. La testimonianza deve essere sempre riconducibile a una persona. Se il paziente te lo consente, fai in modo che si presenti con il suo nome e cognome. Ricorda: il tuo pubblico annusa subito una testimonianza falsa e non devi fargli venire alcun dubbio. Per questo, una testimonianza firmata o, addirittura, una video-testimonianza è molto meglio di un giudizio anonimo o firmato da tale “Marco C.”


3. Struttura in modo corretto la testimonianza. Non basta che il tuo paziente dica che sei bravo, competente, professionale, ecc. Dovrebbe raccontare qual era il problema che lo tormentava prima di contattarti, dire se, prima di te, si era rivolto ad altri medici (senza specificarne il nome ovviamente), insomma, spiegare perché ha scelto te invece dei tuoi concorrenti. Anche se breve, ogni testimonianza dovrebbe essere argomentata in modo corretto, non vago, soprattutto sull’intervento che hai eseguito tu, altrimenti chi la legge/ascolta, più che immedesimarsi, sbadiglierà e passerà oltre.


4. Ogni testimonianza ha un lieto fine. Cosa significa? Significa che il tuo paziente dovrebbe anche raccontare punto per punto in che modo hai trovato la soluzione ai suoi problemi e com’è migliorata la sua vita dopo i tuoi trattamenti. Adesso si piace di più, non ha più quel fastidioso dolore o mal di denti, dorme serenamente: in una parola, la sua vita è migliorata ed è per questo che vuole ringraziarti pubblicamente.

Come hai visto, ottenere testimonianze mediche utili alla tua professione è abbastanza facile e poco dispendioso; se vuoi che rientrino in un percorso di crescita della tua professione non ti resta che rivolgerti a Marketing Medico per organizzare al meglio la tua strategia di marketing sanitario che valorizzi ogni strumento, comprese le testimonianze.

Bonus +1. Vorresti iniziare subito a chiedere una testimonianza?
Se non sai da dove partire o se il tuo paziente è un po’ timido, potresti inviargli una piccola scaletta da seguire in caso di necessità. Aiuterà te e aiuterà lui!

Ti riporto qui di seguito un esempio di testo e di scaletta da far seguire; copiala e incollala nell’e-mail che scriverai al tuo paziente, possibilmente dopo averlo chiamato:

« Caro Nome paziente,
come ti accennavo per telefono apprezzerei moltissimo una tua recensione, ancora di più se in formato video, sul percorso/intervento che hai affrontato insieme a me.

Come farla?
1. Puoi andare sulla mia pagina Facebook, nella sezione “Recensioni”, oppure cliccando qui sotto:
https://www.facebook.com/pg/marketingmedico.it/reviews/ , ti basterà raccontare la tua esperienza e i benefici che hai ottenuto dal mio percorso/intervento.
2.Potresti realizzare un breve video (con il tuo cellulare andrà benissimo) e partendo da una breve presentazione potresti raccontare tutti i vari step che hai percorso con me, dalla prima visita all’intervento, magari descrivendo anche le sensazioni che hai provato.

Una volta fatto il video puoi inviarmelo tramite WhatsApp!

Se sceglierai questa ultima opzione ricorda di avere il viso ben illuminato, perciò ti consiglio di fare il video vicino ad una fonte luminosa come ad esempio una finestra oppure una luce di casa. Cerca anche di non avere troppi rumori di sottofondo (es: musica, traffico, animali, bambini).

La durata non ha importanza, può durare un minuto oppure quindici. Racconta tutto quello che ti va.. sii te stesso!

Se non sai proprio da dove partire e vorresti qualche indicazione, mi piacerebbe che parlassi dell’importanza o del valore delle informazioni che ti ho fornito durante la prima visita, del mio supporto, della mia disponibilità e della qualità del mio intervento (sei liberissimo di dire tutto ciò che vuoi).

In alternativa, qui di seguito, una breve scaletta da seguire:

SCALETTA TESTIMONIANZA DA INVIARE AL PAZIENTE:
1. Saluto & Presentazione:
Ciao, mi chiamo (Nome e Cognome) e (quanto tempo è passato) fa soffrivo di (problema che avevi).

2. Breve descrizione dell’esperienza:
Ho conosciuto il Dottor Mario Rossi e già dalla prima visita sono rimasto sorpreso. È stato in grado di (descrizione dell’esperienza avuta).

3. Descrizione dei traguardi raggiunti:
In poco tempo sono riuscito a (traguardo/guarigione raggiunta/problematica risolta).

4. Descrizione della soluzione adottata:
Il Dottor Rossi mi ha aiutato a (risolvere il problema/guarire) tramite (metodo/descrizione della visita/parere personale)

5. Fine
Sono rimasto soddisfatto e consiglio vivamente di rivolgersi al Dottor Mario Rossi a chiunque avesse un problema di salute simile al mio.

___
Ricorda: è necessario che il paziente firmi il modulo di autorizzazione e la liberatoria per la pubblicazione online in caso di video testimonianza.

VUOI VEDERE QUALCHE ESEMPIO DI TESTIMONIANZA? CLICCA QUI E SCOPRI LE NOSTRE.

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Articolo a cura di: CARLO FINOCCHI
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Sito internet medico: un sito internet vetrina è inutile?

« Se non si rischiasse mai nella vita, Michelangelo avrebbe dipinto il pavimento della Cappella Sistina. »

È una frase di Neil Simon, drammaturgo americano che ha fatto la storia di Broadway. Pensaci un attimo: il significato, il valore di ogni opera umana dipende anche dal modo in cui è stata realizzata. Forse Michelangelo, mentre dipingeva la volta, era più che altro seccato dalla difficoltà dell’impresa, o solo concentrato. Resta il fatto che, se avesse dipinto il pavimento, per quanto bello, oggi non visiteremmo la Cappella Sistina col naso all’insù, meravigliati non solo dalla grandiosità dell’opera, ma anche dall’abilità nel realizzarla, che rende quella volta qualcosa di unico e irripetibile.

Ma cosa c’entra la Cappella Sistina con un sito internet per il mondo medico?

Venendo a noi, ma senza dimenticare il significato della citazione, quando affidi la realizzazione di un sito internet medico ad un’agenzia di marketing, devi chiederti, prima di tutto: a cosa serve un sito internet? Come posso distinguermi tra i mille altri siti per finire in cima alle ricerche e non restare impantanato nel caos dei siti qualunque?
In questo articolo troverai le risposte a queste domande. Seguimi e capirai che un sito tradizionale non ti serve a niente, tanto meno ad acquisire nuovi pazienti, che è l’unico vero motivo per cui dovresti averlo. Quello di cui hai bisogno è un sito che si elevi rispetto agli altri, ma come è possibile, concretamente? Lo vedremo tra poco.

Un sito internet medico è essenziale!

Mettiamo subito le cose in chiaro: un sito è essenziale per farti trovare, per farti conoscere, per comunicare il tuo modo di lavorare, i tuoi trattamenti, ma un sito e basta non è la soluzione a tutti i mali, anzi. Un sito e basta, senza la contemporanea apertura dei profili sui social network, o una strategia di e-mail marketing, insomma, un sito vetrina solo con i tuoi contatti e informazioni poco dettagliate, è peggio di una non presenza online. E ricorda, ogni singola azione deve essere coordinata con le altre, all’interno di una strategia di marketing medico.

Tutto deve cioè deve essere preceduto da una chiara strategia di marketing, che solo un’agenzia esclusivamente rivolta ai medici, come Marketing Medico, può proporti. Se ti limiti alla realizzazione di un sito perché pensi che sia sufficiente apparire in qualche modo, ma poi lo abbandoni a se stesso perché non te la senti di investire altri soldi o tempo, non sei sulla buona strada. Finirai per dare un’immagine sciatta e poco professionale del tuo lavoro.

Sfrutta il Posizionamento per essere il NUMERO 1

Pensa per un attimo ad altri specialisti o studi medici, attorno a te, che hanno realizzato un sito: tutti a cantare le proprie lodi nella pagina del “Chi siamo”, tutti giustamente orgogliosi del proprio business, ma alla fine l’impressione è che sia sempre la stessa minestra. Nemmeno così invitante, un po’ come quella che non volevi mangiare da bambino.

Con un sito internet medico tradizionale, infatti, non riuscirai mai a distinguerti come il numero uno del tuo specifico settore. Rimarrai uno dei tanti che sgomitano e arrancano nelle retrovie, favorendo anzi i concorrenti che possono magari spendere molti soldi nella pubblicità sanitaria. I potenziali pazienti, infatti, non ti percepiranno come lo specialista che ritieni di essere, ma come un medico qualunque.

• Crea valore, il resto verrà da sé:

Riuscirai davvero a posizionarti nella mente del lettore solo quando lo educherai al valore delle tue offerte e sarà lui per primo in grado di capire, senza che tu glielo dica, che sei il numero uno.
Ricorda che un sito non deve mai fungere da “volantino” o da biglietto da visita, ma deve fornire informazioni accessibili, chiare, spiegate con un linguaggio semplice, vicino all’ipotetico lettore che non ha mai nemmeno sentito parlare del tuo ambito di specializzazione. Per distinguersi, un sito dovrebbe essere pensato un po’ come un magazine, e strutturato in modo da tenere costantemente aggiornati i lettori, attirandoli con la forza dei contenuti.

Scopri i 7 segreti fondamentali per un sito internet medico che funziona

Adesso scendiamo più nel dettaglio e lascia che ti sveli alcuni consigli fondamentali per far eccellere il tuo sito senza spendere cifre esorbitanti:

  1. Parla sempre dei benefici per i tuoi pazienti:
    I servizi che offri possono essere i migliori sul mercato, puoi essere circondato dai migliori collaboratori del settore, ma ciò che interessa al lettore è il beneficio che riceverà se si rivolgerà a te. Se è tormentato da un fortissimo mal di denti, cosa vuoi che gliene importi della recente apertura di una seconda sede in una città vicina? Tutto deve essere raccontato, certo, ma prima di tutto deve essere ben chiaro cosa offri al potenziale paziente e perché non dovrebbe esitare un attimo a chiamarti. Sul tuo sito deve cioè essere immediatamente leggibile la tua
    “argomentazione di vendita”, il motivo per cui un potenziale paziente dovrebbe scegliere te invece che un altro medico.


  2. Invita all’azione con le CTA:
    Un dato fondamentale che noi di Marketing Medico vogliamo sottolineare e che spesso le altre agenzie di marketing tengono nascosto è che i siti internet tradizionali perdono circa 99 visitatori su 100. Mica male, vero? E sai perché? Perché i lettori di un sito internet tradizionale non vengono indirizzati in un percorso stabilito in anticipo, al momento di stendere il piano editoriale, e non interagiscono con nessuna CTA, cioè nessuna Call To Action. Una CTA non è altro che una breve frase che ha l’obiettivo di spingere il lettore a compiere un’azione. Esempi di CTA sono frasi come “Scopri di più”, “Iscriviti ora”, “Contattaci”, frasi opportunamente inserite nelle pagine del tuo sito, che rimandano a una Landing Page, letteralmente “una pagina di atterraggio”, in cui il potenziale paziente è invitato a lasciare i suoi dati per essere richiamato quanto prima. Assicurati quindi che ogni contenuto che veicoli sia accompagnato da un’azione da far compiere al lettore. E ricorda di usare sempre verbi, rivolgendoti direttamente al paziente, e non espressioni come “Ulteriori informazioni”, che suonano troppo vaghe e non richiamano l’attenzione.


  3. Rendi facilmente navigabile il tuo sito:
    Chi arriva sul tuo sito non deve essere confuso, depistato da menù organizzati in maniera originale ma poco pratica, oppure da menù troppo complessi o con multilivelli a “tendina”, che fanno venire solo il mal di testa. La pagina dei contatti deve essere ben visibile e non dovresti mai scoraggiare la navigazione nemmeno da cellulare. Un potenziale paziente può essere assolutamente ben disposto nei tuoi confronti e desideroso di risolvere il suo problema, ma se gli fai perdere tempo, non esiterà un attimo a tornare sulla pagina principale di Google per fare un’altra ricerca, rivolgendosi magari a un tuo collega.


  4. Condividi testimonianze come riprova sociale:
    È fondamentale che siano altre persone a dire che sei bravo, e non tu stesso. Quindi raccogli quante più testimonianze di pazienti soddisfatti, perché, come dice Robert Cialdini nel suo libro “Le armi della persuasione”, « Uno dei mezzi che usiamo per decidere che cos’è giusto è cercare di scoprire cosa gli altri considerano giusto e considerare adeguata quell’azione perché la fanno anche gli altri. » Questa potentissima arma si chiama “Riprova Sociale”.


  5. Racconta casi di successo:
    Puoi partire da quegli stessi pazienti che hanno parlato bene di te, e raccontare, passo dopo passo, qual è stata la situazione di partenza in cui li hai accolti, come hai deciso di affrontare il loro problema e quali sono stati i risultati raggiunti. Assicurandoti di rispettare sempre la loro privacy e sfruttando ancora una volta il principio della riprova sociale, con i casi di successo puoi quindi aggiungere un altro tassello alla costruzione di un’immagine che non è altro che lo specchio fedele della tua professionalità.


  6. Parla dettagliatamente del tuo Staff:
    Un medico, come ogni professionista a capo di un team, non può fare a meno dei suoi collaboratori e quindi dovresti cercare di raccontare le loro esperienze, inserire delle foto, insomma renderli più vicini al paziente, perché spesso saranno le prime persone che lo accoglieranno. Ricorda sempre che le persone si fidano degli esseri umani, non di una sigla o di un nome originale ma freddo, distante.


  7. Crea un prodotto a innesco:
    Ricorda sempre che un sito internet medico deve sempre generare contatti di potenziali pazienti, altrimenti non ha senso di esistere. Un tassello fondamentale della strategia di Marketing Medico è la creazione di un prodotto, in gergo tecnico chiamato “Freebie”, che può essere un e-Book, un PDF, un Video o un Audio Guida, che offra informazioni di reale valore e che possa non solo dimostrare l’autorevolezza del medico ma anche dare un primo aiuto o supporto concreto a chi si rivolge a te per una specifica problematica. Questo prodotto verrà regalato in cambio di un indirizzo e-mail che il potenziale paziente lascerà per riceverlo. In questo modo tu, medico, avrai il contatto di una persona sicuramente in target con i tuoi servizi e che potrai ricontattare.

 

Questi sono solo alcuni consigli che puoi mettere in pratica in prima persona o affidare a un’agenzia di marketing rivolta al tuo specifico settore, come Marketing Medico. Ciò che veramente conta è che tu non veda il sito solo come una bella vetrina elegante, che mette in mostra le tue capacità. Un sito deve essere sempre funzionale alla conversione di lettori interessati in pazienti, altrimenti meglio risparmiare i tuoi soldi.

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Articolo a cura di: CARLO FINOCCHI
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Il tuo marketing sanitario è misurabile?

Scopri come evitare fregature e investire al meglio i tuoi soldi per raggiungere nuovi pazienti grazie al marketing sanitario misurabile

Immagina di affidare la costruzione della tua nuova casa a una ditta di muratori che ritieni affidabile.

Stabilisci un budget, l’architetto stende un progetto, insomma, tutte le componenti iniziano a lavorare per costruire, mattone dopo mattone, la casa dei tuoi sogni. Poi, però, iniziano le lungaggini burocratiche, si aggiungono costi imprevisti, i tempi si allungano e la tua pazienza viene messa a dura prova.

Insomma, sei partito da A per arrivare a B, ma sei costretto a passare per tutte le altre lettere dell’alfabeto. Perché? Perché ti sei fidato! Pensavi di essere in buone mani e non avevi messo in conto gli imprevisti e, soprattutto, ti sei fidato perché il tuo lavoro ti porta via giornate intere e non puoi certo improvvisarti anche impresario edile, anche se si tratta di avere il pieno controllo su un progetto che ti sta tanto a cuore.

Non è tanto diverso da quello che può accadere nel marketing sanitario, se a seguirti è un’agenzia di marketing generico, che non conosce le tue specifiche esigenze comunicative e non sa cosa è più giusto per te.

Magari hai una vaga idea di come vorresti che venisse realizzato il tuo sito internet e sai che essere presenti online non basta, ma che occorre farlo sapere alle persone che potrebbero avere bisogno di te. Allora fai qualche ricerca online, diviso tra curiosità e diffidenza, e alla fine ti rivolgi a un’agenzia, pur capace, che ti propone azioni di marketing isolate, un po’ di pubblicità, un sito vetrina, insomma, niente a che vedere con una strategia che ha un obiettivo prestabilito, una data di inizio e una di fine e, soprattutto, è MISURABILE.

Sì, perché anche se hai stabilito un budget e ti fidi della tua agenzia, devi avere sempre il pieno controllo dei risultati che le tue azioni di marketing stanno ottenendo, altrimenti rischi di investire tempo e soldi a caso, gioire dei “Mi Piace” su Facebook e non sapere se questi apprezzamenti ti hanno portato concretamente nuovi pazienti.

Non puoi misurare i risultati di una campagna promozionale su Facebook soltanto a cose fatte (se va bene), quando la campagna è finita. Devi pretendere dalla tua agenzia, momento per momento, un resoconto dettagliato di come vengono spesi i tuoi soldi, altrimenti rischi di buttarli e basta. Il marketing sanitario non è un gioco, altrimenti tanto vale giocare al lotto e sperare in una grossa vincita.

Ma vediamo adesso insieme come misurare i tuoi investimenti nel marketing sanitario misurabile, quali sono gli strumenti da utilizzare e gli accorgimenti da tenere a mente.

5 SEGRETI (+1) PER MISURARE L’EFFICACIA DEL TUO MARKETING SANITARIO MISURABILE

Partiamo dal presupposto fondamentale che una strategia di marketing sanitario misurabile deve essere orientata ai pazienti in target, cioè ai tuoi pazienti ideali, scelti in base a sesso, età, abitudini, malattie correlate, caratteristiche fisiche, psicologiche, ecc. Se sei un andrologo, non potrai cerco indirizzare le tue campagne pubblicitarie a un pubblico femminile. E potrei farti mille altri esempi simili!

Inoltre, mezzi diversi richiedono messaggi e azioni diversi; parlare a uno sconosciuto incuriosito dal tuo lavoro piuttosto che a pazienti che già ti conoscono e ti apprezzano richiede modi di porsi differenti.

Altra importante premessa: ricorda sempre di NON delegare alla tua agenzia la completa creazione dei contenuti che intendi veicolare, ma sii il protagonista di tutto ciò che scrivi, pubblichi e comunichi. Ascolta tutti i consigli, ma scegli tu in prima persona anche i metodi di tracciamento per rendere il tuo marketing misurabile.

Non lasciarti scappare mai questa frase: «Ma io non ci capisco niente, fate tutto voi!», perché dare carta bianca significa anche assolversi nel caso che il ritorno dell’investimento non sia soddisfacente. Invece sei il primo responsabile della tua strategia di marketing, perché sei tu che ci metti la faccia e il portafoglio.

Vediamo adesso i 5 consigli fondamentali che devi tenere in considerazione per non buttare i tuoi soldi ma controllare costantemente l’effettivo valore del tuo investimento:

  1. Analizza le caratteristiche del tuo pubblico attraverso le statistiche dei social network: un metodo rapido ed efficace per capire se stai battendo la strada giusta, è monitorare spesso il sesso, l’età e gli interessi delle persone che leggono o ascoltano i tuoi contenuti. Come dicevamo, se il tuo pubblico è formato da un numero simile di uomini e di donne, ma tu sei un chirurgo plastico estetico che si rivolge soprattutto ad un pubblico femminile, dovresti pensare di rivedere il piano editoriale dei tuoi contenuti.
  2. Inserisci sempre una “Call-To-Action” in ogni comunicazione. Cosa significa? Significa che ogni volta che comunichi qualcosa sul tuo sito o sui social network devi invitare i tuoi pazienti a compiere un’azione, come cliccare su un link, scaricare un e-Book, chiamare un numero per avere maggiori informazioni… L’obiettivo finale è innescare la curiosità e far fare un’azione al tuo potenziale paziente per condurlo dall’online all’offline, cioè, in parole povere, dal proprio pc o telefono al tuo studio.
  3. Assicurati di avere Google Analytics installato sul tuo sito! Google Analytics è uno strumento utile e gratuito, che ti permette di tenere traccia delle visite al tuo sito internet e alle tue landing page, fornendoti moltissimi dati utili fra cui: la quantità di persone che guardano il tuo sito, da quale città, come ti raggiungono e quale percorso fanno all’interno dei tuoi contenuti. Forse ti chiederai: “Cos’è una landing page?” Non è altro che una pagina strutturata ad hoc, che il visitatore raggiunge dopo aver cliccato su un link o su una pubblicità a pagamento. Di solito, sulla landing page il visitatore viene invitato a lasciare la propria e-mail in cambio di un regalo utile al suo business, come per esempio un e-Book, al fine di essere ricontattato in un secondo momento. In definitiva, per tornare al fulcro del nostro discorso, non puoi sapere con certezza se i tuoi pazienti sono più attratti da un e-book o un video, o magari da un contenuto audio. Un’agenzia che sa fare il suo lavoro testerà diverse opzioni e monitorerà costantemente i risultati per valutare quale tipo di contenuto si adatta di più alle tue offerte e al tuo modo di porti. Non insistere mai su ciò che non funziona e investi ancora di più su ciò che funziona.
  4. Chiedi, chiedi e chiedi. Può sembrare la scoperta dell’acqua calda, ma ti assicuro che pochissimi medici lo fanno. A ogni paziente che ti contatta, prenota una visita, un trattamento, ecc. dovresti ricordarti di chiedere in che modo ti ha conosciuto, come ha deciso di prendere il suo cellulare e comporre il numero del tuo studio o del tuo centro medico. Se per esempio stai portando avanti una campagna pubblicitaria, sapere se il paziente che hai di fronte ha sentito il bisogno di chiamarti proprio dopo aver visto quella pubblicità è un modo molto concreto per verificarne l’efficacia. E non vergognarti di chiedere, è una cosa normale!
  5. Misura i dati davvero importanti. Non fidarti di chi si riempie la bocca con parole come fan, like, visualizzazioni e condivisioni. Contano ben poco, anzi, non contano proprio niente se non ti portano nuovi pazienti. Devi chiedere alla tua agenzia il costo per ogni paziente acquisito (Costo Acquisizione Cliente), non il costo per lead (un lead è una persona che compie un’azione sulle landing page di cui ti ho parlato poco fa). È totalmente inutile che molte persone scarichino i tuoi contenuti sul loro pc, se poi sono persone che non spenderanno mai un Euro perché non sono realmente interessate ai tuoi servizi. Ricorda che i “Mi piace” su Facebook non sono altro che Vanity Metrics (Metriche di Vanità): non servono a niente, se non a gonfiare il tuo ego!


Concludo col
consiglio bonus più importante, che sta a monte di ogni altro ragionamento: il web è fumoso, poco chiaro e il medico inizialmente entusiasta che si rivolge a un’agenzia di marketing qualunque deve fare molta attenzione perché potrebbe velocemente vedere scemare il suo entusiasmo. Potrebbe rendersi conto, dopo un po’ di tempo, di aver speso molto e avere ottenuto ben poco, se non la fantomatica e inutile “visibilità”.

Come ti dicevo poco fa, è facile, per alcuni, scambiare i dati che contano con altri dati che riempiono gli occhi ma non scavano in profondità e non ti dicono esattamente quanti nuovi pazienti hanno varcato la porta del tuo studio. Quindi, cerca di evitare ogni possibile fregatura e rivolgiti a chi di marketing sanitario misurabile ne sa eccome, perché ci si dedica da anni, conosce alla perfezione le esigenze comunicative dei medici e sa veramente cosa significa fare marketing sanitario misurabile.

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Health Marketing: arriva al cuore dei tuoi pazienti!

Dai ordine alla tua strategia di Health Marketing

Oggi, in tv, ho ascoltato un filosofo pronunciare questa frase: “le parole danno ordine alla realtà”. Mi dirai: cosa c’entra questa frase col health marketing? In quel momento nemmeno a me ha detto niente.

Ci ho pensato un po’, ho riflettuto su cosa volesse realmente dire e poi mi sono messo al lavoro, quasi dimenticandola. Ma a quel punto, tornato in un territorio che conosco molto meglio, quello della comunicazione sanitaria, mi è venuto in mente che questa frase poteva avere senso anche se parliamo di medici e health marketing. Come?

Ho pensato che, se la modificavo solo un po’, non perdeva per niente il suo valore, anzi. Aggiungendo due paroline magiche, che già dovresti conoscere, diventa: l’health marketing dà ordine alla realtà del tuo business. Ed è vero, perché non puoi sperare di ottenere risultati agendo senza un preciso ordine, senza una visione d’insieme.

Ma come è possibile organizzare un’ottima strategia di health marketing? Bella domanda. Lo strumento più adatto per dare ordine alla tua strategia è una organizzazione dei contenuti.

Ok, ok, aspetta. Non voglio correre troppo. Voglio invece spiegarti passo per passo cosa significa fare marketing dei contenuti, come regola le azioni di tantissime aziende che hanno successo online e perché ti può essere utile se il tuo problema è aumentare il traffico qualificato sul tuo sito e raggiungere nuovi pazienti.

 

Cos’è il marketing dei contenuti?

Il marketing dei contenuti è il contrario del marketing invasivo, che disturba il paziente con telefonate non richieste o invia e-mail aggressive. Niente più telefonate all’ora di pranzo o nei momenti meno opportuni. Niente più e-mail gridate, tutte uguali, che meritano solo di finire nel calderone dello spam.

Attrarre con i contenuti significa qualcosa di molto diverso. Pensa a un attaccante che fino a un anno prima era sconosciuto e poi inizia a segnare gol a raffica. Finirà sulle prime pagine di tutti i giornali e avrà dietro sé una fila di squadre interessate. Con il marketing dei contenuti ti guadagnerai la prima pagina dei motori di ricerca e non avrai bisogno di pregare i pazienti a venire da te. Saranno loro a trovarti, conoscerti, prendere il cellulare e chiamarti.

Devi basarti sulla forza della persuasione, veicolando articoli realmente utili sul blog del tuo sito, post sui social network in cui illustri i tuoi trattamenti o per esempio offrendo gratuitamente e-book o PDF, cioè contenuti informativi in cambio del suo indirizzo mail. Pensa al baratto: se vuoi che un paziente ti conceda un dato privato così delicato come l’indirizzo mail, devi presentarti con un regalo di valore.

La creazione di contenuti coordinati, pensati e scritti in prima persona, in cui porti avanti i valori del tuo sistema di credenze, migliorerà inoltre la tua reputazione online, facendo da scudo a recensioni negative che non sempre puoi evitare. È importante che sia tu a scrivere e realizzare brevi video, perché così ti proporrai come un’autorità nel tuo campo e sarai più vicino a chi ti legge o ti ascolta.

Accompagnato poi dagli strumenti forniti da un’agenzia di marketing che sa individuare la tua idea differenziante, riuscirai a costruire un percorso guidato che ti permetterà di raggiungere i tuoi pazienti ideali.

Devi parlare a tutti, senza per forza piacere a tutti. Devi scrivere utilizzando un linguaggio chiaro, tenendo sempre a mente che la maggior parte dei tuoi pazienti non sa di cosa ti occupi. Parlare a tutti non significa raggiungere un gran numero di persone a cui non importa niente delle tue offerte, ma solo pazienti che scopriranno di avere bisogno di te. Ricordati, infatti, che una comunicazione per tutti è una comunicazione per nessuno.

Hai bisogno che la tua comunicazione sia mirata. Vediamo come.

 

Come attrarre nuovi pazienti con i contenuti?

Non affidarti al caso: guida il tuo paziente.

Quando ancora non esisteva internet e gli studi medici non potevano fare pubblicità, il percorso che un paziente seguiva prima di chiedere un appuntamento era affidato al caso, alla buona posizione logistica dello studio o magari all’incontro fortuito con un amico che aveva avuto un ottimo trattamento dallo stesso medico. Insomma, oltre alle tue capacità dovevi incrociare le dita e sperare che tutto girasse per il verso giusto.

Adesso non è più così, come ti ho spiegato nell’articolo sulla necessità di fare marketing sanitario. Il percorso di un potenziale paziente è una strada piena di dossi e buche degne dei viali di Roma. Il paziente che ha più bisogno del tuo aiuto potrebbe non conoscerti mai, anche se abitate nella stessa città.

Questo accade perché, se non ti affidi all’health marketing, non saprai mai che devi incanalare il percorso del tuo paziente in una strada liscia e senza deviazioni, che si restringe piano piano fino a condurlo precisamente nel tuo studio. Devi insomma stendere un tappeto rosso costellato di idee, notizie, approfondimenti. Un percorso che devi saper gestire per poter trasformare un semplice visitatore del tuo sito nel tuo primo promotore.

Ecco le 5 fasi che attraversa il tuo paziente da quando ancora non ti conosce a quando ti ringrazia e va per la sua strada:

  1. Estraneo
  2. Visitatore
  3. Potenziale paziente
  4. Paziente
  5. Promotore

Ormai devi, anche grazie alla legge 30/12/2018 n.145, informare e puntare a educare il paziente fornendogli tutti gli strumenti per una scelta consapevole.

Con una strategia dei contenuti riuscirai a coprire l’intero ciclo che porta un estraneo a diventare un tuo paziente e, perché no, anche un tuo promotore.

I 3 momenti chiave del marketing dei contenuti

È un percorso che avviene per gradi e puoi svilupparlo sul tuo sito internet o per esempio su Facebook. Avviene in tre momenti chiave, che posso riassumerti così:

  1. Attrazione: curando la sezione blog del tuo sito, mostrando chiaramente la qualità dei tuoi trattamenti con post, video, newsletter e contenuti veicolati attraverso investimenti pubblicitari mirati, riuscirai ad attrarre estranei che sono già predisposti a ricevere il tuo aiuto. Questa è la fase in cui un estraneo ti scopre e capisce che potresti risolvere il suo problema. L’agenzia di marketing attenta alle tue esigenze ti aiuterà a individuare il tuo pubblico ideale.

 

  1. Conversione: il visitatore del tuo sito o della tua pagina Facebook potrà trasformarsi in potenziale paziente se riuscirai ad attrarre ancora di più la sua attenzione. In questo momento sta valutando se rivolgersi a te o a un altro e cosa può fare pendere l’ago della bilancia? Dimostrare che sei realmente interessato al suo problema offrendogli un e-Book o un PDF. Ricordati quanto detto poco fa: una relazione di fiducia prevede sempre che tu offra qualcosa in cambio, magari, di un indirizzo mail, di un contatto che il potenziale paziente ti lascerà perché incuriosito da quel trattamento di cui ha già letto tanto. È importante che tu tenga traccia di questi contatti in un database, perché solo avendo ben chiaro chi ti sta leggendo, chi ti sta seguendo potrai continuare a proporre i giusti contenuti. Devono essere allineati al tuo sistema di credenze e devono andare incontro ai bisogni del paziente.

 

  1. Conclusione: è la stella polare a cui devi tendere. Un giorno, il potenziale paziente si sveglia con quel dolore ai denti che lo tormenta da tempo e ormai è insopportabile, oppure si guarda allo specchio e vorrebbe cancellare quel difetto fisico che vede da una vita riflesso di fronte a lui. Non ne può più, sbuffa. Si ricorda improvvisamente della tua mail, del tuo post su Facebook. Dopo una breve ricerca, finalmente compone il numero che metterà fine ai suoi problemi e per te sarà l’inizio di un nuovo rapporto. A questo punto, ascoltando la persona che hai di fronte nel tuo studio e mettendo in campo tutta la tua competenza, potrai addirittura rendere il tuo paziente il tuo miglior promotore, la persona che potrà farti la migliore pubblicità possibile.

 

Se ti concentrerai sui bisogni del paziente, riuscirai a fargli capire che sei proprio tu la soluzione ai suoi problemi.

Informazione, formazione e divulgazione. Questi devono essere i tuoi mantra.

Inoltre, se non ti fermerai e continuerai a investire tempo e risorse economiche nella costante promozione di contenuti riuscirai a mantenere un rapporto stretto con il paziente, che si ricorderà di te nel momento del bisogno. Non devi pensare, infatti, che un paziente soddisfatto torni sempre e comunque da te. Non è per niente scontato. C’è sempre qualche clinica o studio low cost in agguato, che può portarti via un paziente faticosamente conquistato.

Ricordati quanto detto all’inizio: ti occorrono organizzazione e programmazione per la realizzazione del tuo piano editoriale. Una comunicazione che si differenzia da quella degli altri medici avvicinerà solo i pazienti in target. Ciò che conta, infatti, è che i potenziali pazienti che impareranno a conoscerti siano realmente interessati alla tua offerta e che quindi tu non sprechi tempo e risorse.

Hai già molto lavoro da fare e sarebbe un errore gravissimo fare health marketing a caso. Ricorda che creando contenuti ad hoc conoscerai invece nuovi pazienti portandoli sulla “retta via”, quella del tuo business.

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Cos’è e a cosa serve un sistema di credenze?

Perché è utile anche nel marketing sanitario?

Il marketing sanitario è come un mosaico formato da tanti tasselli che devono combaciare perfettamente l’uno con l’altro. Un mosaico che devi realizzare con pazienza, tenacia e investimenti e nel quale ha un ruolo molto importante il sistema di credenze. Forse starai pensando che sia qualcosa di troppo filosofico e lontano dalla realtà, ma seguimi perché ti racconto in cosa consiste e come potrà esserti utile.

Oggi scopriamo come farsi le giuste domande per creare il tuo sistema di credenze e portare i pazienti a pensarla come te.

Non basta infatti saperli ascoltare, come ogni bravo medico dovrebbe fare, ma devi anche farti ascoltare e far sì che le tue parole arrivino al paziente in mezzo ai mille stimoli da cui viene bombardato, per esempio sui social network.

Ma vediamo prima di tutto cosa significa l’espressione “sistema di credenze” e perché deve essere il faro della tua comunicazione.

Cos’è un sistema di credenze?

Un sistema di credenze è un insieme di idee, dati e convinzioni che rendono la tua professione e il tuo modo di lavorare unico, differente da tutti gli altri. È uno dei primi elementi che ti può differenziare dai tuoi colleghi!

Anche tu, durante la realizzazione della tua strategia di marketing sanitario, devi sviluppare un tuo sistema di credenze e diffonderlo più che puoi, ribadirlo in ogni contenuto testuale ed essere coerente con esso.

Occorre portare il paziente dalla tua parte, trasferirgli esattamente la stessa visione delle cose su una certa terapia, per esempio, o sull’importanza della prevenzione.

Il sistema di credenze è la tua filosofia, il tuo sistema di principi. Prima di rivolgersi a te, le persone hanno degli scogli da superare, dei fattori che le frenano: diffidenza verso certi specialisti, scarsa informazione o informazioni sbagliate. Tutti elementi che potrebbero farle allontanare, portarle verso altre strade o addirittura indurle a rimandare visite importanti. Grazie al sistema di credenze, il potenziale paziente valuterà la tua offerta perché saprà ascoltarti e non darà voce ad altre sirene.

Come farai a portarlo dalla tua parte? Innanzitutto devi partire dal brand positioning, ovvero dal tuo Posizionamento Comunicativo, che comporta idee e principi diversi se sei, per esempio, odontoiatra, chirurgo, psicologo ecc..

Il Posizionamento Comunicativo comporta anche pregiudizi che vanno sfatati. Ogni categoria di medici ha i suoi e tu dovrai domandarti quali sono quelli che ti riguardano e le qualità positive che puoi sottolineare per smontarli.

La tua professione si deve basare su un ecosistema, all’interno del quale ogni idea, ogni frase è regolata dal sistema di credenze, cosicché chi vi entra in contatto possa aderire a questo sistema e prenderti come punto di riferimento, come autorità dotata di una grande autorevolezza comunicativa. In questo modo potrai contare su un elemento di fondamentale importanza per il successo del tuo business, la riprova sociale.

I pazienti ti ascolteranno e non metteranno in dubbio le tue parole perché crederanno fermamente a ciò che offri loro, alla terapia o al trattamento che proponi e alla loro comprovata validità scientifica.

E sappiamo quanto la riprova sociale conti in una società che tende ad essere diffidente verso il prossimo, in cui ogni persona può mettere in discussione l’opinione altrui con un post su Facebook ed essere considerato alla pari del plurilaureato. Il tuo sistema di credenze ti renderà quindi diverso e inattaccabile. Tante più persone approveranno le tue parole, tanto più chi ancora non ti conosce ne sarà influenzato!

Quando il paziente entrerà a far parte del tuo sistema di credenze lo vedrà riflesso anche nei più piccoli dettagli, non necessariamente connessi alla tua professione.

Ok Carlo, ho capito che il sistema di credenze è importante, ma mi puoi fare un esempio?

Certo! Fra poco ti dirò come si crea il tuo sistema di credenze, ma già ti anticipo che si parte dal trovare la risposta a due domande:
1. In cosa credi?
2. Quali sono i pilastri della tua professione?

Ecco l’esempio di uno dei valori (e dei pilastri) del sistema di credenze di Marketing Medico:
« Per noi il dottore deve essere l’attore protagonista della propria strategia di marketing sanitario, e non un semplice spettatore pagante! »

Cosa significa questo?
Significa che se vuoi diventare un nostro cliente devi essere pronto a “sporcarti le mani”; devi essere pronto a contribuire con la stesura dei testi (per quanto riguarda il lato medico), con la realizzazione di un servizio fotografico e anche con la realizzazione di qualche video dove “ci metti la faccia”. Questo per noi vuol dire essere l’attore protagonista!

Non vuoi farlo? Vuoi delegare tutto quanto senza fare niente?
Nessun problema! Ma non sarai mai nostro cliente e questo perché non rispetti il nostro sistema di credenze.

Ricorda:
Il potenziale paziente deve sceglierti perché aderisce al tuo sistema di credenze e, anche se non ti conosce di persona, non esita un attimo a vederti come il professionista più adatto a risolvere il suo problema.

Insomma, prendi una posizione e lascia che la forza delle tue idee prevalga!

Come si crea un sistema di credenze?

Vediamo adesso concretamente come si crea un sistema di credenze.

Per dare vita al tuo sistema di credenze hai bisogno di un foglio bianco su cui scrivere almeno 5 idee, 5 valori che ti caratterizzano e che trasmetterai a chi ti segue, a tutti i tuoi potenziali pazienti.

Devi pensare innanzitutto ai luoghi comuni sulla tua professione, alle critiche che possono essere rivolte alla tua categoria, ai messaggi veicolati da altri specialisti del tuo stesso ramo. Devi cioè entrare nella mente del potenziale paziente e chiederti cosa potrebbe allontanarlo da te.

Quello che stai facendo è un lavoro a monte, che viene prima della semplice pubblicità e può riguardare concetti come:

1. Autorevolezza: sei (anche) quello che hai studiato e hai imparato nel corso degli anni. È necessario che il paziente si fidi di te come se ti conoscesse da sempre. C’è qualche elemento nel tuo modo di lavorare, nel tuo metodo, che ti differenzia rispetto ai tuoi colleghi? Se esiste potrebbe essere uno dei pilastri della tua professione.

2. Prezzo: il prezzo dei tuoi servizi riflette il valore della tua professionalità. Chi si affida a te sa di avere in cambio il miglior servizio, strumenti all’avanguardia, ecc. Il tuo prezzo è esclusivo o è alla portata di tutti, può essere un elemento di cui parlare?

3. Ascolto: offri al paziente un’esperienza diversa dai tuoi concorrenti perché lo accompagni dal primo incontro alla fase successiva al trattamento. A differenza di molti colleghi, che trattano i pazienti come numeri, hai una capacità di empatia superiore alla media?

4. Affidabilità: devi far capire al tuo paziente che non si pentirà mai di essersi volto a te, che non riceverà fregature, perché a te per primo sta a cuore che tutto vada per il meglio. Puoi garantire un risultato? Dimostra il più possibile i risultati che hai ottenuto grazie al tuo lavoro.

5. Tempo: in una società di persone che non hanno mai tempo per fermarsi a riflettere e ad ascoltare, tu dai valore al tempo, lo metti al centro del tuo rapporto con il paziente. A differenza di altri colleghi che sono sbrigativi e guardano l’orologio, tu ti dedichi completamente al paziente?

Questi sono solo 5 punti di partenza che puoi usare per identificare il tuo sistema di credenze.

Visto che è un argomento piuttosto complesso, facciamo qualche esempio:
Immagina di essere un chirurgo plastico, il tuo sistema di credenze non può incontrare persone contrarie alla chirurgia plastica, ma deve raggiungere pazienti fermamente convinti della sua utilità.

In questo caso il tuo sistema di credenze potrebbe fondarsi su questi 5 punti:

1. La chirurgia plastica è per tutti: non occorre essere grandi dive dello spettacolo o VIP per sottoporsi a un intervento e risolvere un problema estetico. Alcuni trattamenti, poi, possono essere realizzati in ambulatorio, con costi decisamente ridotti.

2. La chirurgia plastica non è pericolosa: i miei pazienti non corrono alcun rischio perché buona parte dei miei interventi sono poco invasivi e perché il mio metodo mi permette di … chi si affida a me riduce i propri rischi del 30%.

3. Non conta il giudizio delle persone, conta il tuo benessere. Grazie all’intervento potrai migliorare la tua autostima e riuscirai ad amare di più il tuo corpo.

4. Benefici che durano nel tempo: il paziente che si affiderà a me, grazie a … avrà risultati certi e sicuri per dieci o più anni.

5. Grazie alla professionalità del mio team, selezionato fra centinai di professionisti e consolidato in più di 4 anno, il carattere più invasivo di alcuni interventi verrà attenuato e il paziente sarà ascoltato e accompagnato in ogni momento prima, durante e dopo la visita.

È bene che il tuo sistema sia sempre chiaro nella tua mente quando comunichi qualcosa ai tuoi pazienti tramite il tuo sito internet, la tua pagina Facebook o, ad esempio, una newsletter.

No, non puoi mai perderlo di vista perché deve essere sempre il fulcro, il punto di partenza della tua comunicazione.

Non credere che sia sufficiente ribadire il tuo sistema di credenze una, due, tre volte. Non ti stancare mai di trasmetterlo ai tuoi pazienti perché solo così creerai un gruppo di lettori fedeli, che a sua volta potrà fare da eco alle tue idee. Infatti un paziente soddisfatto, che riconosce e racconta i meriti di un medico che sia anche un bravo comunicatore, è la miglior pubblicità che puoi augurarti.

Oltre a creare contenuti tuoi, scrivere post, girare brevi video e più in generale curare il racconto del tuo personal branding, puoi prendere in prestito parole di altri. Infatti, se nel tuo girovagare su internet trovi articoli, statistiche o nuovi studi che confermano e danno valore ai concetti per te strategici, condividili coi i tuoi lettori. Ma fai attenzione: devono essere contenuti esattamente in linea con ciò in cui credi!

Per riassumere, il sistema di credenze deve essere il foglio bianco che riempi di pochi ma fondamentali punti fermi prima di iniziare a fare marketing sanitario.

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Marketing sanitario: quanto ti costa non farlo?

Scopri perché non puoi affidare la tua professione alla speranza.

Nei prossimi cinque anni ci sarà una crisi nella sanità pubblica che porterà ad un’enorme concorrenza fra i dottori nella sanità privata. [fonte: fiaso.it]

Vuoi curare meno pazienti?

È facile. Se non ti prendi cura della tua presenza online e offline, farai presto a perderli. Non basta più avere un ambulatorio grande in centro. Non basta nemmeno essere online, aprire la pagina Facebook o creare un nuovo sito internet. Devi controllare la tua immagine, devi essere consapevole che solo col marketing sanitario i tuoi pazienti aumenteranno.

Se ti fai scrupoli e pensi che i medici non debbano farsi pubblicità o che la pubblicità costi troppo, guardati intorno: non farai fatica a vedere che la pubblicità sanitaria si sta moltiplicando e non puoi rimanere indietro.

Devi uscire da quella piccola strada di campagna che stai percorrendo e imboccare l’autostrada dove sfrecciano i medici più coraggiosi. Quest’autostrada si chiama marketing!

Non nascondiamoci dietro false convinzioni: la professione medica è certamente, prima di tutto, competenza, attenzione al paziente, ascolto, empatia, ma non dimenticarti che è anche la tua fonte di sostentamento. Non puoi pensare solo al presente e non puoi affidare il tuo futuro e quello della tua famiglia alla speranza.

Il passaparola è cambiato.

Dì addio al classico passaparola. Non è sufficiente e non puoi misurare la sua efficacia.

Ti farà sopravvivere, non vincere le sfide che le nuove tecnologie ti mettono di fronte. Il mondo è cambiato e corre a grande velocità. Devi farti scegliere da nuovi pazienti e devi far tornare quelli che ti hanno già scelto in passato.

Perché il classico passaparola non basta più? Perché è come guidare una macchina di grossa cilindrata in terza. Non sfrutti tutta la potenza del marketing sanitario. Puoi essere il più bravo specialista della tua provincia o regione, ma sei e sarai sempre limitato se non applichi una strategia di marketing sanitario.

Per non parlare dei pazienti che credono di saperne più di te e diffondono notizie sbagliate sul tuo conto. L’opinione delle persone cambia in un attimo ed è facile perdere anni di credibilità per un giudizio online che si diffonde a macchia d’olio.

Oppure pensa agli studi privati low cost: basta davvero poco a perdere pazienti, che si fanno solleticare da prezzi stracciati e passano alla concorrenza.

Ma tu questo non vuoi farlo, non vuoi svendere la tua professionalità, perché il tuo servizio è migliore di quello di tanti altri medici.

In questo momento però essere professionali significa anche avere il pieno controllo della propria immagine professionale.

Non puoi affidarti alla speranza che il vento cambi, perché non cambierà. Non bastano singole azioni di marketing, ma occorre una strategia mirata e gestita da professionisti che si occupano esclusivamente di marketing medico. Il marketing “one shot” ha effetti nel breve termine, ma sul lungo termine non dà i risultati cercati.

Il marketing non è low cost, serviranno molti investimenti. Non sono più gli anni ’70, in cui bastava fare bene il proprio lavoro e i clienti arrivavano. Affidarsi alle persone giuste è l’unica soluzione. Il problema non è tanto avere più pazienti: quelli arriveranno se cambierai il tuo approccio alla professione medica.

Con il Marketing Medico riuscirai a conoscere pazienti che altrimenti non avresti mai raggiunto, aprirai le porte del tuo studio a pazienti selezionati e disposti ad affidarsi alle tue cure. Pazienti che ti percepiranno come una figura autorevole e di riferimento per il loro specifico problema.

Hai bisogno però di un’agenzia focalizzata solo sul Marketing Medico, un’agenzia unica nel suo genere, che si occupi esclusivamente di marketing per i medici e abbia a cuore questo specifico settore.

L’agenzia focalizzata sul Marketing Medico infatti è in grado di ascoltarti, di farti le giuste domande, di studiare con te la strategia migliore per raggiungere i tuoi risultati. Senza avere la bacchetta magica, si impegna costantemente per dare voce al tuo lavoro e alla tua professionalità.

Essere online e fare marketing non è un’opzione tra le tante, ormai fa parte del tuo lavoro.

Ma facciamo un salto indietro nel tempo a circa 13 anni fa.

Com’è nata la pubblicità sanitaria e come si sta evolvendo il marketing sanitario?

Vediamo adesso com’è nata la pubblicità sanitaria e come sfruttarla a tuo vantaggio.

Dal 2006, grazie al decreto Bersani, i medici possono fare pubblicità, purché, ovviamente, non sia ingannevole o esclusivamente commerciale, come stabilito dall’emendamento dell’Onorevole Rossana Boldi di fine 2018. Ogni canale, tradizionale e innovativo, è ammesso: tv, siti internet, volantini, inserzioni, purché la comunicazione rispetti le regole del decoro professionale.

Il medico è tenuto poi a specificare i suoi titoli, l’Ordine professionale presso cui è iscritto; insomma, deve attestare di essere un professionista che mette al centro del suo lavoro il benessere dei pazienti.

Più passa il tempo, più la possibilità di fare pubblicità, che inizialmente pochi sfruttavano, diventa un dovere per contrastare la concorrenza e per distinguersi. La pubblicità sanitaria sta diventando un’arma di difesa, di prevenzione e di attacco.

Se sceglierai di affidarti a Marketing Medico, ti spiegheremo che devi agire facendo leva su due fattori, posizionamento e marketing operativo. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Posizionamento significa imparare a distinguersi per evitare che i pazienti si confondano e prendano altre strade. Significa essere l’unica luce, la più luminosa, di un certo settore in un dato territorio. Il primo nome che il paziente deve avere in mente.

Marketing operativo vuol dire usare gli strumenti digitali più efficaci per la tua specializzazione. Esempio: non devi colpevolizzarti se un’espressione come e-mail marketing non ti dice niente, ma devi comprendere che se ti farai guidare potrà essere uno dei modi per avvicinare nuovi pazienti o costruire un rapporto di fiducia con chi già ti conosce.

Prima di passare all’azione fatti questa domanda: è giusto che il mio lavoro sia poco conosciuto? Se vuoi restare in un angolo a occuparti e preoccuparti dei tuoi pochi pazienti o a quelli che non apprezzano la tua figura professionale, puoi farlo. Ma non lamentarti se vedi diminuire il tuo lavoro. Ti troverai presto circondato da colleghi che arriveranno ai tuoi pazienti e te li porteranno via. E poco importa se offriranno un servizio peggiore del tuo: il paziente se ne sarà andato da un’altra parte.

Se invece vuoi far sentire la tua voce, è il momento di investire in una strategia di marketing pensata apposta per te. Potrai sempre dare la colpa alla crisi, alla concorrenza, a tutto quello che vuoi, come fanno tanti. Ma in fondo sai bene che sono solo scuse e che la realtà è diversa.

Nessuna agenzia di comunicazione generica sa esattamente cosa vuol dire fare marketing medico perché per gli altri è solo una parte di un lavoro più grande, confuso, aperto a mille richieste. Invece Marketing Medico ti ascolta e ti propone la strategia fatta su misura per te.

E adesso, se vuoi scoprire altri consigli per migliorare la tua comunicazione clicca QUI e accedi Gratis al gruppo Facebook di Marketing Medico. È molto più di un semplice gruppo: è la prima community di dottori che parla di comunicazione nel settore sanitario!

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Pubblicità sanitaria: cosa cambia con la nuova legge?

Perché fare il giusto tipo di marketing è ancora più importante nella pubblicità sanitaria?

La legge di Bilancio di fine 2018 ha cambiato in parte le carte in tavola per quanto riguarda la pubblicità sanitaria: finisce l’era della comunicazione esclusivamente commerciale, che voleva accaparrarsi i clienti-pazienti facendo leva solo sull’aspetto economico o attraverso facili slogan.

Se questa legge da un lato sembra mettere paletti molto stretti alla corretta comunicazione sanitaria, dall’altro regolamenta un ambito che rischiava di scivolare nell’anarchia e permetterà di far emergere le vere professionalità, quelle che, comunicando dati e informazioni utili, si concentrano su ciò che è meglio per il paziente.

Fare marketing sanitario significherà sempre più fare vera informazione sanitaria, portando dati, esempi e testimonianze a supporto del proprio lavoro, e porterà all’attenzione del paziente un valore professionale incontestabile e non qualche trucchetto che alla lunga non dà i suoi frutti.

Adesso il professionista che vuole promuoversi non può più ingigantire i propri meriti o proporre offerte “irrinunciabili”, assumendo un atteggiamento da venditore, senza spiegare nel dettaglio la propria offerta, senza spiegare perché il paziente-cliente (e qui si inverte il rapporto tra i due termini) dovrebbe scegliere proprio lui o il centro medico in cui opera.

Non può più dire di essere il più bravo nel proprio campo, anzi: una comunicazione di questo genere è deontologicamente scorretta e con la nuova legge può essere sanzionata.

Il decreto Bersani e la pubblicità sanitaria:

Vediamo adesso nel dettaglio cosa cambia con la nuova legge.

Per spiegarlo facciamo un passo indietro, al 2006: il decreto Bersani sulle liberalizzazioni regolamentava già in maniera puntuale le modalità con cui professionisti e società potevano promuovere la propria attività. Era ammessa per la prima volta la pubblicità su giornali, tv e siti internet, erano ammessi volantini ed inserzioni, purché rispettassero le regole del decoro professionale.

Nonostante questa apertura, molti medici hanno continuato, per anni, a diffidare delle potenzialità della pubblicità sanitaria e hanno preferito lavorare come se niente fosse cambiato, affidandosi solamente al passaparola.

Nel frattempo si sono moltiplicate le pubblicità sui nuovi media e su quelli tradizionali e i pazienti sono rimasti, anche online, i primi promotori di un bravo medico, cioè sono sempre loro a testimoniare l’efficacia del suo lavoro, e la sua capacità di essere empatico e professionale.

Il boom della pubblicità sanitaria, soprattutto nel settore odontoiatrico, ha creato sicuramente un po’ di confusione, impedendo al cittadino-paziente di districarsi tra le tante offerte e scegliere quella più adatta per lui. C’è chi ha agito in maniera scorretta, sgomitando con mezzi non leciti pur di arrivare al risultato.

Per questo si è giunti all’emendamento della legge di bilancio, promosso pochi mesi fa dall’Onorevole Rossana Boldi e chiesto fortemente dai sindacati ANDI e AIO.

Vediamo insieme cosa afferma esattamente il testo della nuova legge (L 30/12/2018, n. 145):

Art. 1 – Comma 525

  1. Le comunicazioni informative da parte delle strutture sanitarie private di cura e degli iscritti agli albi degli Ordini delle professioni sanitarie di cui al capo II della legge 11 gennaio 2018, n. 3, in qualsiasi forma giuridica svolgano la loro attività, comprese le società di cui all’articolo 1, comma 153, della legge 4 agosto 2017, n. 124, possono contenere unicamente le informazioni di cui all’articolo 2, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, funzionali a garantire la sicurezza dei trattamenti sanitari, escluso qualsiasi elemento di carattere promozionale o suggestivo, nel rispetto della libera e consapevole determinazione del paziente, a tutela della salute pubblica, della dignità della persona e del suo diritto a una corretta informazione sanitaria.

Dal 2019 quindi anche infermieri, assistenti sanitari, dietisti, biologi, logopedisti, insomma tutte quelle categorie che prima non dovevano rispettare alcuna legge in fatto di pubblicità sanitaria, dovranno auto-promuoversi senza messaggi ingannevoli, “nel rispetto della libera e consapevole determinazione del paziente, a tutela della salute pubblica, della dignità della persona e del suo diritto a una corretta informazione sanitaria”.

Niente più messaggi sul cellulare, pubblicità televisive e radiofoniche di carattere suggestivo, commerciale. La pubblicità sanitaria dovrà essere informativa e permettere al cittadino-paziente di farsi un’idea più chiara possibile, senza utilizzare specchietti per le allodole.

Sanzioni contro i trasgressori.

Cosa accadrà adesso, con la nuova legge, se alcuni “medici” continueranno a pubblicizzarsi guardando solo al portafoglio del cliente?

Semplice: interverranno gli ordini professionali, che potranno segnalare la pubblicità ingannevole all’AGCOM, l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che a sua volta potrà comminare eventuali sanzioni ai trasgressori. Si attueranno quindi due livelli di controllo, che si impegneranno ancora di più che in passato per garantire la trasparenza dei messaggi che giungono al grande pubblico.

I punti di forza della nuova pubblicità sanitaria.

A questo punto sorge spontanea una domanda. Con quali mezzi attrarre l’attenzione del cittadino distratto e bombardato da mille messaggi, ogni giorno, a ogni ora, sul cellulare, al pc o per strada? Come indurlo a fermarsi senza utilizzare il facile richiamo del prezzo che batte ogni concorrenza?

Già in parte abbiamo detto su quali elementi si dovrà basare adesso una corretta pubblicità sanitaria. Riepiloghiamoli in sintesi:

  1. Competenza, cioè il professionista deve saper evidenziare i suoi punti di forza, ciò che il paziente potrà trovare rivolgendosi a lui;
  2. Passione, ovvero far capire al paziente che si prenderà cura di lui in ogni momento, senza lasciarlo solo;
  3. Trasparenza, ovvero essere se stessi e non apparire per ciò che non si è;
  4. Numeri, che parlano sempre in modo chiaro, illuminante, e possono orientare la scelta di chi si imbatte nella pubblicità sanitaria;
  5. Autorevolezza, cioè dimostrare, senza gridarlo, di avere tutte le carte in regola per essere il migliore;
  6. Testimonianze, ovvero sfruttando il passaparola online tramite recensioni e video testimonianze, perché è più importante che siano gli altri a sottolineare la competenza di un bravo medico.

Competenza, sincerità, passione, empatia e potere dei numeri consentono di vincere la sfida della comunicazione sanitaria. Dati, fatti, testimonianze sono i pilastri che reggono un corretto modo di comunicare e spazzano via suggestioni e false promesse.

In un periodo storico in cui la figura del medico, del professionista sanitario viene spesso svalutata, svilita da attacchi su più fronti che ne minano la credibilità e l’autorevolezza, comunicare al cittadino-paziente i reali benefici di cui godrà valendosi di questo o quel dottore è un modo per esaltare, senza clamore o paroloni, tutta la categoria e ridare valore a professioni che sono frutto di anni e anni di studio.

Per far questo, per distinguersi in mezzo al mare magnum della comunicazione sanitaria servirà probabilmente ancora maggiore lavoro, ma con le strategie di Marketing Medico, frutto di anni di studi specifici, i professionisti capaci e orientati al paziente risalteranno ancora di più. La nuova legge non frena il marketing sanitario, ma valorizza ancora di più una strategia pensata, meditata con cura e comunicata con passione.

Per saperne di più o mettere a punto la tua strategia, contattaci cliccando QUI.

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Come creare un brand positioning in ambito medico?

Hai mai sentito parlare di Brand Positioning? Forse hai letto qualcosa sul gruppo Facebook di Marketing Medico, ma non sai ancora bene di cosa si tratta e come potrebbe aiutarti…

Niente paura! In questo articolo ti racconterò cos’è, come si applica in ambito medico e come potrebbe migliorare il tuo business.
Come sostiene Marco De Veglia, autore del libro “Zero Concorrenti” e uno fra i massimi esperti di Brand Positioning in Italia:
« Esiste un elemento fondamentale, comune a tutti i business, che ne decreta il successo o il fallimento. Questo elemento è il Brand Positioning! », ma cerchiamo di capire come…

Cos’è il Brand Positioning?

Il brand positioning, per dirla con parole semplici, è il processo di posizionamento del tuo brand nella mente dei consumatori. L’obiettivo è fare breccia nell’immaginario dei nostri potenziali clienti e meritarci la loro attenzione, in modo che associno i nostri prodotti o servizi a qualcosa di desiderabile e soprattutto di diverso dai prodotti o servizi offerti dalla concorrenza. Il brand positioning si può fare utilizzando una molteplicità di strategie, sia online che offline. L’importante è non perdere mai di vista il nostro obiettivo: diventare unici agli occhi dei nostri clienti. Quindi come possiamo rispondere alla domanda:

« Perché dovrei scegliere te, piuttosto che la tua concorrenza, piuttosto che non scegliere affatto? »

Facciamo un esempio pratico:

Ipotizziamo che tu abbia un problema di coppia e decidi di cercare su Google uno psicologo nella tua città. Prendi il telefono, cerchi e trovi due dottori:
Il primo psicologo si chiama “Dottor Rossi” e si occupa di varie problematiche, fra cui: dipendenza da alcolismo e dal fumo, problemi di famiglia, problemi nella sfera sessuale.
Il secondo, si chiama “Dottor Bianchi”, psicologo che si occupa solamente di problemi di coppia e ha un metodo brevettato che risolve i conflitti fra le due parti.
A questo punto devi scegliere: chi chiameresti?
Ecco, questo concetto non vale solo per gli psicologi, che ho preso solo per un esempio comodo, ma per qualsiasi professione medica o centro medico e quindi vale anche per te!

Ma facciamo anche un altro esempio: se il Dottor Ferrari, dentista di Pisa specializzato in ricostruzioni, mette in pratica una strategia vincente di brand positioning, un ragazzo penserà subito a lui, e non ad altri dentisti di Pisa, se giocando a calcetto con gli amici si scheggerà un dente con una pallonata.
Il paziente sarà solito affidarsi a chi promette di risolvere meglio il suo problema, ovvero a chi offre soluzioni specifiche.
Solitamente fare tutto per tutti non è mai la strada per il successo!

Per riuscire ad entrare nella mente dei tuoi potenziali clienti non basta investire in pubblicità online o tappezzare tutte le macchine parcheggiate vicino al tuo ambulatorio. Investire in campagne pubblicitarie senza avere un posizionamento valido e coerente è abbastanza inutile oltre a essere molto dispendioso da un punto di vista economico.
Questo perché in tutti i settori e in tutte le specializzazioni ci sono colleghi e concorrenti che offrono gli stessi servizi che offri tu, ma magari più economici!

Com’è possibile competere con i tuoi colleghi che attualmente hanno una maggiore visibilità?
Attuando una strategia di Brand Positioning!

Scopriamo insieme i tre passi principali per mettere in atto una strategia di Brand Positioning:

1) Identifica e analizza i tuoi competitor.

Pensa al tuo settore; quali sono i tuoi colleghi/competitor che ti vengono in mente? Prendi carta e penna e fai un elenco, in ordine di importanza. Il tuo obiettivo dovrà essere conquistare il posto in vetta alla classifica dei professionisti che hai segnato sul tuo foglio.
Marco De Veglia fa un esempio bellico a mio parere molto valido, la definisce “La montagna da conquistare”.

La metafora delle montagne di categoria.

De Veglia racconta che nella testa dei potenziali pazienti ci sono tante montagne, una per ogni categoria in cui effettua acquisti o scelte decisive.
La vetta di ogni montagna è stata conquistata da una sola brand, che può differenziarsi da persona a persona, ma che sarà unica per ognuno.

Una paziente avrà quindi nella sua mente la montagna della ginecologia, la montagna della psicologia, la montagna oculistica e via dicendo..
L’obiettivo di una strategia di brand positioning sarà riuscire a porre la propria bandierina in cima alla montagna della propria categoria, o al massimo nei primi 3 posti.
La sfida può essere più o meno ardua, dipende da quanto satura è la categoria in cui operi. A volte il settore è talmente saturo o i competitor che stanno in cima sono talmente radicati che risulta impossibile scalare la vetta della montagna.
In quel caso la scelta più opportuna potrebbe essere cambiare montagna, magari creandone una nuova!

Ti faccio un esempio molto banale e del tutto decontestualizzato:

Se ti dico “bevande gassate” qual è il primo brand che ti viene in mente?

Quasi sicuramente avrai pensato alla Coca Cola. Spodestare questa grandissima brand è praticamente impossibile. La battaglia con la Pepsi è molto ardua, ma di certo non si può dire che la bandierina con il logo Pepsi abbia mai spodestato quella con il logo Coca Cola in vetta alla montagna delle bevande gassate.
Provare a scalare la vetta, in molti casi, sarebbe un gioco al massacro!

Molte sono le aziende che hanno fallito in questa impresa faticosa. L’esempio più eclatante è quello del gruppo Virgin, di proprietà del magnate britannico Richard Branson, che nel 1994 lanciò la Virgin Cola a seguito di grosse campagne pubblicitarie con protagonisti anche molto famosi. Il lancio fu un vero e proprio flop, nonostante la potenza economica del gruppo e l’esperienza raccolta negli anni in vari settori. La scalata alla montagna delle bevande gassate risultò impossibile anche per un colosso come la Virgin.

Quale può essere l’alternativa in questi casi? Creare una nuova montagna affine a quella delle bevande. Come ha fatto la Red Bull che ha aperto un nuovo mercato di bevande energetiche, entrando così “a gamba tesa” nella mente di tutte le persone.
Molto spesso non è possibile creare da zero una nuova montagna di categoria, ma l’alternativa esiste ed è specializzarsi su un target ben definito, come suggerito di seguito:

2) Trova una nicchia di mercato in cui emergere.

Se il tuo mercato di riferimento è fin troppo saturo, magari non diventerai leader della tua categoria, ma potrai comunque individuare una fetta di pubblico ben definito che si affezionerà a te grazie a un posizionamento efficace.
Analizzato il mercato, dovrai quindi capire se ci sono settori della tua categoria che risultano ancora scoperti: forse esiste una domanda del tuo target che non è stata ancora soddisfatta o addirittura una specializzazione che non è stata per niente presentata ai pazienti. Differenziati e prova a guardare al tuo business e al tuo mercato da un punto di vista diverso.

Ti faccio l’esempio di una mia cliente con la quale ho collaborato qualche mese fa. Si tratta di una professionista psicologa, psicoterapeuta e sessuologa, il classico esempio di chi si rivolge a tutti e non a una nicchia specifica.
Ci ha contattato perché aveva intenzione di “promuoversi”, ma la prima cosa che abbiamo fatto è stata farle scoprire che rivolgersi a tutti offrendo molteplici servizi sarebbe stato poco proficuo, soprattutto in un settore come la psicoterapia, in cui la concorrenza è tanta e il paziente non ha le idee molto chiare (proprio come nell’esempio fatto all’inizio dell’articolo).
Abbiamo quindi analizzato le sue competenze, la sua formazione e anche la sua “vocazione”, poi abbiamo preso in analisi i suoi pazienti degli ultimi 12 mesi per capire per quali rami specifici di psicoterapia si rivolgevano a lei e, dopo un breve sondaggio, in cosa si ritenevano più soddisfatti.
Infine abbiamo analizzato i competitor della sua città, delineando uno schema delle specializzazioni che venivano offerte maggiormente e che quindi risultavano più sature.

Al termine dell’analisi abbiamo, in accordo con la professionista che si era rivolta a noi, focalizzato tutta la strategia comunicativa relativa alla sessuologia.
Settore in cui aveva portato maggiori risultati e benefici ai propri pazienti!

Studiando un piano mirato per promuovere la Sessuologa, specializzata in problemi di coppia e problemi legati alla sfera sessuale, la strategia è risultata vincente e la nostra cliente è riuscita in poco tempo ad entrare nella mente dei suoi potenziali pazienti. Niente male, no?

3) Individua la tua Unique Selling Proposition

Facciamo un passo indietro e torniamo alla “montagna” presente nella mente dei tuoi potenziali clienti: qual è quella caratteristica che hai solo tu e che ti differenzia dai tuoi colleghi e concorrenti? Qual è il tuo valore aggiunto?

Individuare la tua Unique Selling Proposition (argomentazione esclusiva di vendita) vuol dire proprio questo: determinare quella particolarità che rende il tuo servizio preferibile rispetto a quello dei tuoi competitor intercettando e risolvendo i problemi specifici del target che hai scelto.

Ad esempio:
Un oculista che accetta appuntamenti il fine settimana o in serata dopo le 19, si rivolge in modo particolare a tutti coloro che, lavorando molto durante il giorno, con molta probabilità trascurano il controllo dall’oculista rinviandolo di continuo.
Ricorda: individuare la tua strategia non basta; occorre tenere sempre a mente gli elementi distintivi che hai identificato e restargli fedele.

Per fare questo è necessario preparare un Brand Positioning Statement, ovvero una breve descrizione per schematizzare in modo preciso e inconfondibile la tua Brand.

Per comodità ti riporto un facile schema da compilare e un esempio, lo stesso che troverai nel libro “Zero Concorrenti”

SCHEMA:

(Nome Brand) è (cosa è?) che (idea differenziante – cosa fa?).
A differenza dei concorrenti che (cosa fanno)
noi (cosa facciamo di diverso) e questo per il cliente significa
(aspetto migliorativo apportato grazie alla nostra offerta).

APPLICAZIONE:

(Biscoburro) è (una brand di biscotti) che (fa solo biscotti al burro).
A differenza dei concorrenti che (usano grassi diversi per fare i biscotti)
noi (usiamo unicamente burro di montagna) e questo per il cliente significa (biscotti al burro come “fatti in casa”).

Hai visto? In poche righe sei riuscito a capire di cosa si occupa Biscoburro e qual è la sua idea differenziante!
Hai notato come viene sminuita la concorrenza usando la parola “grassi”?

Mettere nero su bianco l’idea differenziante del tuo business ti aiuterà, oltre che a fare chiarezza sulle tue strategie, a comunicare in modo univoco con i tuoi collaboratori e consulenti.

Potrai infatti consegnare lo schema qualora dovessi creare un logo, dei bigliettini da visita o dei volantini promozionali. Grazie ad esso chi si occuperà della grafica e della tua comunicazione avrà ben in mente cosa comunicare e su cosa focalizzarsi.

L’ideatore del Posizionamento  è stato Al Ries, insieme a Jack Trout.
Per approfondimenti sul Brand Positioning ti consiglio vivamente la lettura del libro:
Zero concorrenti di Marco De Veglia 

Puoi contattarci per avere maggiori informazioni e individuare insieme la tua strategia, cliccando QUI.

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E-mail marketing: come riempire la tua sala d’aspetto

Spesso, durante le Consulenze Private, i medici mi chiedono se l’e-mail è ancora uno strumento meritevole di essere sfruttato e soprattutto se ci sono dei ritorni, in termini di nuovi pazienti, dall’utilizzo di campagne di e-mail marketing.

In molti articoli scritti in passato e sul Gruppo Facebook di Marketing Medico ho descritto l’e-mail marketing come strumento necessario, per educare il paziente al valore dei tuoi servizi e aumentarne la fidelizzazione con te.

Con questo breve, ma concreto, articolo ho deciso di dare il giusto merito a questa preziosa attività, prendendo in analisi tutte le sue sfaccettature.
Partiamo subito dalla domanda più importante:

Perché consiglio l’e-mail marketing?

1. Perché gli indirizzi e-mail (raccolti in modo corretto) e il traffico che generi sono TUOI.
Con un indirizzo e-mail ci puoi lavorare sul lungo periodo (senza limiti di tempo) e ne hai il completo controllo, a differenza di Facebook, dove i “Mi piace” e il pubblico non sono realmente tuoi ma appartengono a Facebook.
Ma se domani, per un qualsiasi motivo, ti chiudono la pagina Facebook?
E se, come già accade, le persone che seguono la tua pagina non riescono a vedere i tuoi post?

2. Perché puoi profilare le persone in modo dettagliato, puoi suddividere le e-mail in liste e sottoliste in base alle singole caratteristiche delle persone (come la loro residenza, la loro età, i loro interessi, l’intervento che hanno eseguito con te, ecc..).

3. Perché puoi partire da zero con ogni nuova e-mail, avviando ogni volta un percorso di crescita con contenuti educativi e personalizzati per ogni singolo paziente.

4. Perché il marketing realizzato tramite l’e-mail è un sistema poco costoso e molto utile: il paziente, infatti, percepisce questo tipo di comunicazione come un segnale di interesse nei suoi confronti, come se fosse una comunicazione uno-a-uno e non uno-a-tanti.

5. Perché a differenza degli SMS può essere meno invasiva e meno “fredda”, ma allo stesso tempo, come gli SMS, è da considerarsi “mobile” a tutti gli effetti (grazie agli smartphone è consultabile ovunque e in tempo reale). L’e-mail marketing è quindi una linea diretta di comunicazione non solo con i pazienti già attivi, quelli che ti conoscono, ma anche con i potenziali pazienti che ancora ti conoscono poco.

6. Perché in quasi tutti gli studi medici vengono raccolti con cura i dati dei pazienti, fra cui l’indirizzo e-mail, ma nella maggior parte dei casi non si utilizzano, o peggio, vengono utilizzati male!

Potrei continuare per ore, ma solo per questi 6 motivi dovresti voler includere l’e-mail come strumento all’interno della tua strategia di marketing sanitario.
Ora passiamo alla parte pratica:

e-mail-marketing-5-punti

4 + 1 consigli per riempire la tua sala d’attesa con le e-mail.


1.
 UTILIZZA STRUMENTI ADATTI 

Alla domanda che faccio sempre: «Che strumento usi per mandare le e-mail?» in molti casi la risposta del medico è: Gmail utilizzando la Ccn (Copia conoscenza nascosta) oppure Outlook.
Orrore! (Dovresti vedere la mia espressione)

L’e-mail marketing è utile solo se si utilizzano strumenti professionali! Oltre ad ottenere risultati maggiori, usare strumenti adatti ti permette di avere a disposizione una serie di strumenti che facilitano e ottimizzano il lavoro.

Cosa non dovrebbe mancare in un buon sistema di gestione di invio e-mail?
1. La possibilità di gestire con facilità il database (la lista degli indirizzi e-mail), e quindi le liste anagrafiche differenziate degli iscritti.

Iper semplificando questo concetto, hai bisogno di dividere gli indirizzi e-mail che hai raccolto per categorie e sottocategorie; ci devono essere liste divise per caratteristiche di genere, demografiche e per intervento che hanno eseguito con te.

Inoltre, la maggior parte dei servizi online che ti aiutano a inviare l’e-mail danno la possibilità ai tuoi iscritti di eliminarsi dalla lista con un semplice click, rispettando così le normative europee e rendendo la vita facile al tuo pubblico.

2. Una buona reportistica: i report ti daranno la possibilità di analizzare le singole campagne e capire chi, quando e come le persone leggono le tue e-mail e le eventuali azioni che compiono, come nel caso di un click su un link che hai inserito all’interno dell’e-mail che hai inviato.
3. Un sistema intuitivo e immediato per costruire facilmente i template grafici delle e-mail, che risultino accattivanti e performanti.
4.
L’automazione: partendo dal presupposto che tu, come me, hai poco tempo, devi avere un software che invii in automatico le tue e-mail. Creare un’automazione significa impostare una serie di e-mail che vengono inviate in una sequenza, ad una scadenza prestabilita, come in questo caso:

automazione-e-mail


Qual è il software migliore?

È difficile rispondere a questa domanda perché in commercio esistono decine di software per l’invio delle e-mail, i più utilizzati e famosi sono:
ActiveCampaign, MailChimp, MailUp, GetResponse, BlueMail e SendBlaster

Ognuno di questi software ha caratteristiche differenti e scegliere il migliore dipenderà soprattutto da quelle che sono le tue esigenze e dalla strategia di marketing sanitario che hai realizzato.

Sono solito consigliare ActiveCampaign, sia per chi ha appena iniziato sia per chi è già esperto.

Perché? Perché possiede tutte le caratteristiche sopracitate, compreso la più importante: l’automazione. E sì, il costo è fra i più bassi: circa 9€ al mese 

Qualcuno preferisce partire da qualcosa di gratuito, e in questo caso esiste MailChimp che, a differenza degli altri, è gratis fino a liste e-mail di 2.000 indirizzi.
Il più grande difetto? Nella versione gratuita non è presente l’automazione degli invii, perciò l’invio delle e-mail è manuale.

2. ORGANIZZA IL DATABASE
Spesso questa fase viene sottovalutata, ma l’organizzazione del database è fondamentale per il raggiungimento dei tuoi obiettivi e la crescita della tua professione.

Sicuramente (spero!) negli anni avrai raccolto tantissimi dati di pazienti; la difficoltà ora è strutturarli per gestirli e utilizzarli nel modo corretto.

La prima cosa da fare è l’aggiornamento: verifica i dati di cui sei in possesso (sono ancora validi?) e la modalità di acquisizione del consenso all’invio di e-mail è presente? (Sono stati acquisiti nel modo corretto? Può essere dimostrato?).

Nel dubbio ti consiglio di spedire una comunicazione di “aggiornamento”, ovvero un’email a tutti i contatti della tua lista, specificando che hai pensato di inviare loro una newsletter informatica e utile, chiedendo loro l’aggiornamento dei dati e quindi il consenso per l’invio di nuove e-mail.

In questo momento qualcuno potrebbe chiedersi: «E se io non ho l’e-mail dei miei pazienti passati?»
Capita spesso, in molti studi medici, che non venga richiesta l’e-mail durante la compilazione della documentazione! Non preoccuparti, hai sicuramente il loro numero di telefono e puoi aggiornare il tuo database con una facile telefonata!

Se invece non hai proprio nessun indirizzo e-mail esiste un unico modo: inizia da oggi stesso a richiedere l’indirizzo e-mail del tuo paziente.

Per finire, come ti ho anticipato sopra, non dimenticare di segmentare bene il database.

Suddividi con cura in gruppi i tuoi indirizzi e-mail.
Tutte le informazioni sono utili per determinare un certo interesse su un argomento che sarà poi l’oggetto della e-mail, ad esempio: età, città, problematiche di salute riscontrate negli anni, cure effettuate, dati o eventi personali del paziente ecc…

3. OCCHIO AI CONTENUTI!
• Costruisci un piano editoriale: è fondamentale, per partire con il piede giusto, avere le idee chiare su ciò che si vuole comunicare e una buona dose di autodisciplina per portarlo a termine.

Ti consiglio di costruirti una semplice tabella con Excel, dove inserire da una parte tutti i mesi dell’anno, dall’altra i contenuti che vorresti inviare (consigli medici, pillole informative, contenuti editoriali, comunicazioni importanti, auguri per festività, domande e risposte frequenti (FAQ), ecc..); in questo modo la sistematizzazione del piano editoriale sarà più semplice e veloce.

• Stabilisci il “Tone of Voice”, cioè il “come” scrivere l’e-mail.
Ad esempio: “Ciao Mario, hai letto il nostro ultimo articolo?”, ha una tipologia di approccio molto diversa da “Egregio Signor Rossi, le comunico che è online il nostro ultimo articolo.”

Il primo esempio è professionale, ma soprattutto “caldo”, e grazie all’uso di una domanda mantiene vivo il contatto con il paziente.
Il secondo esempio è invece freddo e distaccato perché utilizza la formula di cortesia “Egregio”, accompagnata da un’affermazione!

• Per iniziare puoi inviare una “Welcome e-mail”: ti aiuterà a impostare da subito una buona relazione con i tuoi pazienti.
Utilizzala per dare il “benvenuto” ai nuovi iscritti, ringraziarli della fiducia che ti hanno dato e del tempo che ti dedicano per leggere i tuoi contenuti e concludi ricordando qual è il modo per cancellarsi nel caso ci sia stato un errore. In ogni e-mail che invierai non dimenticare di inserire anche i tuoi riferimenti, come ad esempio i vari social network, il numero di telefono per prenotare la prima visita e dove visiti.

4. ANALIZZA I RISULTATI
Come in ogni strategia di marketing sanitario che si rispetti, l’analisi dei dati è FONDAMENTALE! (Ho scritto un articolo proprio su questo, lo trovi QUI)
Monitorare le campagne ti aiuta a capire dove sbagli e a trasformare le tue e-mail future imparando dagli errori.

I primi dati da tenere sott’occhio sono questi:
1. Le Aperture: il numero di e-mail aperte rispetto al totale delle e-mail inviate. Una bassa percentuale ti farà capire che gli oggetti delle email che invii sono forse poco accattivanti e non incuriosiscono il tuo lettore. Una buona percentuale di apertura si aggira intorno al 30%.
2. I Click: il numero di click eseguiti nei link presenti all’interno della tua email.
3. I Cancellati: capire chi si è disiscritto e perché è molto importante; sarebbe utile contattare con un’ultima e-mail la persona che ha deciso di non ricevere più tue informazioni e chiederle il motivo che l’ha spinta ad abbandonarti: potrebbe essere un buon punto di partenza per migliorarsi.
4. I Respinti: il numero di messaggi rifiutati dal server di destinazione rispetto al totale degli inviati (Questo dato ti aiuterà a capire se le e-mail che conservi nel tuo database sono ormai obsolete o non più esistenti).

Non dimenticare poi di monitorare e analizzare cosa accade dopo l’invio della newsletter.
Ricevi maggiori richieste di appuntamento? Gli accessi sul tuo sito internet sono aumentati? Ricevi più messaggi privati sulla tua pagina Facebook?

Incrociando i dati capirai se hai raggiunto gli obiettivi di marketing stabiliti in partenza, prima di iniziare con una campagna di e-mail marketing.

+1. CREA IL TUO FUNNEL
Ho voluto lasciare uno dei consigli più utili per ultimo, perché se sei arrivato fin qui nella lettura vuol dire che sei davvero interessato e ti meriti un esempio di funnel (per “funnel” si intende un percorso di e-mail che porta il potenziale paziente a prenotare la prima visita) degno di essere chiamato tale.

Quello che vedi qui sotto è un tipo di funnel, testato centinaia di volte e che ha come obiettivo quello di: AttrarreFormareConvertire

Attrarre: con i social, la pubblicità a pagamento e gli articoli del blog.
Formare: con materiale gratuito e di alto valore (es: un eBook)
Convertire: con l’invio di e-mail contenenti testimonianze e video testimonianze (proprio come queste) che aumentino la tua autorevolezza comunicativa. 

e-mail-marketing-medico

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Articolo a cura di: CARLO FINOCCHI
Sono un consulente di marketing ed aiuto i Medici a comunicare la loro professionalità e a farsi scegliere grazie al marketing specifico per il settore sanitario.
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